Friday, January 27, 2012

I mille dubbi dell'inglese - Scelta delle parole

much, many, a lot of


Onde evitare errori nell'uso di queste parole come quantificatori, tenete presenti le seguenti regole, che come al solito in inglese non sono così pulite come in italiano:

much, molto/molta, tanto/tanta un granchè (in frasi negative)

Much si usa con i sostantivi non numerabili e le frasi interrogative in cui ci si aspetta una risposta negativa o negative. Non si usa con le frasi positive, a meno che non sia preceduto da too, as, so.

"I have much time" è errato
Si dice "I have a lot of time" oppure "I have plenty of time"
perchè la frase è positiva, nonostante time sia non numerabile. E' corretto invece "I haven't much time" (frase negativa) oppure Do you have much time? Hai molto tempo? (interrogativa).

Altri esempi corretti:

I don't have/I haven't got (very) much money. Non ho molto denaro.

I paid twice as much money. Ho pagato il doppio (dei soldi)
That woman has so much money. Quella donna ha così tanti soldi.
My wife spends too much money on clothes. Mia moglie spende troppi soldi in vestiti.

many, molti/molte, tanti/tante

Si usa con i sostantivi plurali numerabili, in qualsiasi tipo di frase (anche se meno spesso con le frasi affermative, in quanto considerato formale). Nelle domande ci si aspetta una risposta negativa.

I don't have many apples.
Do you have many friends?
Many people come here in summer (formale)
He has many good friends from Harvard University (formale)

a lot of, molto/tanto, un sacco di

Si usa con sostantivi sia numerabile sia non numerabili nella frasi affermative (informale) e nelle domande in cui ci si aspetta una risposta positiva.

I have a lot of friends.
I have a lot of time.

Do you want a lot of pizza? (mi aspetto che uno voglia mangiare molto)
Confronta con: Do you want much pizza? (insolito, mi aspetto che uno non voglia mangiare molto)

Lots è un'alternativa informale a "a lot of":

I have lots of time.
I have a lot of time.

every day o everyday


Hanno funzioni grammaticali diverse e non vanno confusi. everyday è un aggettivo (quindi precede un sostantivo) e significa di tutti i giorni, quotidiano:

This is not an everyday occurrence
Questa non è una cosa che capita tutti i giorni

These shoes are great for everyday wear
Queste scarpe sono ottime per l'uso quotidiano

Don't use the everyday dishes - it's a special occasion
Non usare i soliti piatti - è un'occasione speciale

Car accidents on this road are an everyday occurrence
Gli incidenti stradali su questa strada sono un evento quotidiano/sono all'ordine del giorno

You shouldn't wear an everyday outfit to the wedding
Non dovresti metterti/indossare il vestito di tutti i giorni per il matrimonio

every day (staccato) è sinonimo di each day e significa "tutti i giorni", "ogni giorno", quotidianamente. Si tratta di un avverbio formato da un aggettivo (every) più un nome (day):

I go to the park every day
Vado al parco ogni giorno

I have to work every day this week except Friday
Questa settimana devo lavorare tutti i giorni tranne venerdì

Every day I feel a little better
Mi sento un po' meglio ogni giorno che passa

Singolare o plurale?


I nomi collettivi sono considerati plurali in BrE e singolari in AmE, di conseguenza richiedono il verbo coniugato al plurale (are se (to) be) in BrE e al singolari in AmE (is se (to) be). Alcuni nomi collettivi:

government, police, staff, sheep

I sostantivi numerabili aventi un plurale irregolare non pongono alcun problema, bisogna solo riconoscere che la forma irregolare è plurale e usare un verbo al plurale sia in BrE sia in AmE, ad es. the child/person is/the children/people are.

Da notare che esiste anche il plurale regolare di person, persons, che significa individui nel linguaggio formale, specie se si sta parlando di un numero definito di persone. peoples esiste pure ma ha un significato diverso: genti, popoli, gruppi etnici. Entrambi questi termini (persons e peoples) vanno usati solo in questi contesti particolari. Notare che si può sostiuire persons con individuals, gli individui, i singoli. Fate attenzione che gente è singolare in italiano, ma people è plurale in inglese e quindi a differenza di gente richiede il verbo al plurale.

I sostantivi non numerabili (advice, furniture, information) sono considerati singolari, pertanto vanno sempre seguiti da un verbo al singolare. In inglese per indicare un singolo pezzo d'informazione o di mobilia bisogna usare a piece of, anche in questo caso il verbo va coniugato al singolare!

La congiunzione correlativa either/neither ... or ... è singolare o plurale a seconda del numero del secondo soggetto (quello dopo or). Al contrario both ... and ... è sempre plurale, in quanto i due elementi sono considerati insieme. Accade lo stesso in italiano.

I pronomi indefiniti everybody/somebody/someone/everyone/anyone sono sempre singolari. Fate attenzione quindi: anche se state pensando di tradurre "tutti" con "everybody", ricordate che il verbo va messo al singolare: everybody is, non everybody are!

C'è una diatriba senza fine a proposito di data, se sia singolare o plurale. Chiaramente l'inglese avrebbe bisogno di più di una riforma. Usatelo al singolare e buonanotte. "L'inglese è una lingua inutile" disse una volta un anonimo professore di latino.

Come indicare l'età


La parola chiave è (years) old in inglese, anni in italiano...

How old are you?
Quanti anni hai?
I'm eleven years old.
Ho undici anni.

I'll be thirty-five years old tomorrow.
Domani compirò trentacinque anni.

This whisky is ten years old.
Questo whisky è invecchiato dieci anni.


... può essere anche sottintesa:

a girl of 25
una ragazza di 25 anni

You're only sixteen, you're not old enough to buy booze!

... o usata come aggettivo (e notate il singolare!)

a six-year old
un bambino di sei anni

a forty-year-old man
un quarantenne

the, a/an o niente?


In inglese come in italiano, gli articoli indefiniti vanno usati per riferirsi a qualcosa di indefinito, non specifico, uno di un certo numero di cose simili, uno qualsiasi appunto. Confrontate:

I would like an apple.
Vorrei una mela (una mela qualsiasi, non importa quale!)

I want the apple over there
Voglio quella mela (lì) (una mela specifica, definita o un particolare membro di un gruppo, una cesta di frutta mista in questo caso)

Tutto sembra facile, ma attenzione che in molti idiomi, rispetto all'italiano, l'inglese preferisce utilizzare l'indeterminativo al posto del determinativo. Ad es.

(to) make a difference fare la differenza

l'uso dell'indeterminativo qui è logico in quanto la differenza di cui si parla è solo una di tutte le possibili differenze che possono essere fatte. D'altro canto anche nell'idioma italiano italiano l'uso del determinativo non è illogico, in quanto generalmente si parla di fare la differenza in un caso particolare, quindi si sta parlando di una specifica differenza. La differenza (scusate il gioco di parole!) d'uso degli articoli nelle due lingue pertanto in questi casi è di carattere idiomatico.

Un altra difficoltà riguarda l'uso del determinativo, che in inglese viene omesso in molte situazioni in cui in italiano è invece sempre espresso (anche se ci sono casi di omissione idiomatica anche in italiano, per es. diciamo "il mio cane", ma "mia cugina", si omette il determinativo solo perchè si sta parlando di una parentela, anche se si dovesse specificare precisamente di chi si tratta: "mia cugina Maria").

In genere (ossia come regola generale) in inglese se c'è solo un'instanza di qualcosa (o anche di più cose), si tratta di qualcosa di unico e particolare allora the va usato:

the Great War

va anche usato quando si vuole parlare di un tipo particolare di qualcosa, non qualsiasi:

Languages are ambiguous.
Le lingue sono ambigue.

The English language is ambiguous.
L'inglese è ambiguo.

the va sempre usato davanti ai numeri ordinali perchè si riferiscono a qualcosa di particolare o unico, quindi rientrano nella regola precedente:

the first
the second
...

ad es.

On July 20, 1969, Commander Neil Armstrong became the first man on the moon

Ci può solo essere un primo uomo a sbarcare sulla luna e c'è anche una sola luna.

Similmente si usa the davanti ai superlativi, per lo stesso motivo: ci può essere solo un oggetto o una persona al superlativo (in assoluto o in un gruppo):

I want the biggest banana
the best photo

Quando si parla di qualcosa in generale, ovvero si vuole descrivere un'intera categoria o tipo di cose si può usare un sostantivo plurale senza articolo oppure singolare con articolo. In quest'ultimo caso anche se si usa il determinativo, il nome va inteso in senso generico, come in italiano:

Computers do not really understand natural languages
(sbagliato the computers, davanti a sostantivi plurali generici non ci va alcun articolo!)
The computer does not really understand natural languages.
Il computer in realtà non capisce le lingue.
I computer non capiscono realmente il linguaggio naturale

I like apples
Mi piacciono le mele (tutte le mele, le mele in generale)

Apples are round.
Le mele son rotonde.

The va sempre usato con nomi di oceani, mari, fiumi, deserti:

the Mediterranean Sea
the Atlantic Ocean
the Esk River
the Sahara Desert

e per indicare riferimenti univoci sul globo terrestre:

the Equator
the North Pole
the tropic of Capricorn

Infine anche i nomi generici non numerabili di solito non prendono l'articolo:

Tea is good for your health
Il tè fa bene alla salute

in o into, on o onto?


Questa è una fonte di continua confusione, spero di fare chiarezza! Questa non è che una goccia nel mare comunque, dal momento che l'inglese ha più di 100 preposizioni e locuzioni varie, il cui uso è idiomatico e spesso vi sono delle sottili differenze e numerose eccezioni.

Prima di tutto la differenza tra in /In/ e into /"IntU, "Int@/ è qualcosa che non facciamo in italiano: quando entrambe le proposizioni rispondono alla domanda "dove?", "in" denota un posto (uno spazio chiuso, una posizione geografica, un mezzo stampato, etc) dove una persona o una cosa, che sia ferma o in moto, si trova, mentre "into" denota movimento o entrata di qualcosa/qualcuno verso l'interno di qualcos'altro.

He went into the room (in sarebbe strano qui!)
Entrò nella stanza.

Pertanto l'uso di in o into per indicare un luogo dipende dal verbo: se il verbo suggerisce stato in luogo si usa "in", se indica moto in luogo bisogna usare "into", che rappresenta l'unione di in e to. In altri termini se qualcosa è inizialmente fuori e al compimento dell'azione risulta dentro e esprimiamo ciò tramite un verbo di moto, un verbo che indica movimento, è più corretto usare into. Confrontate:

Please keep the document in your file
Per favore, tieni il documento nel raccoglitore

Please put the document into your file
Per favore, metti il documento nel raccoglitore

Se invece qualcosa è già dentro, non occorre fare alcuno spostamento verso l'interno. In questi casi va usato in, non certo into che sarebbe del tutto sbagliato:

Where are you? I'm in the bathroom

Naturalmente into viene usato anche in situazioni in cui il concetto di movimento, il "dove" a cui la preposizione risponde, è del tutto figurato o metaforico:

My brother is in the navy (into sarebbe sbagliato qui, non v'è alcun movimento!)
Mio fratello è/sta in/nella marina.

He went into the army
Si arruolò

She went into business (qui into indica un cambiamento, un movimento figurato)
Si mise in affari

Come into my world

Two into six is three
Il sei nel due ci sta tre volte
Sei diviso due fa tre

Questa è la regola, ma non è una regola ferrea, per lo meno non da entrambi i lati. Con i verbi che indicano movimento in può essere talvolta usato al posto di into (anche se into è più chiaro), mentre con i verbi che non indicano movimento è sempre un errore usare into, l'aggiunta di quel to non può essere in alcun modo giustificata. Ad es. è corretto dire:

She dived into the lake.

ma anche:

She dived in the lake.

In quest'ultimo caso si vuole mettere in evidenza solo la posizione in cui il soggetto si trova come risultato dell'azione (dentro, immersa nel lago), mentre nel primo caso, quando si usa into si mette in evidenza sia la direzione che il risultato del movimento. La preposizione "in" in questo caso si può vedere come legata al verbo, ovvero (to) dive in significa tuffarsi, l'equivalente del nostro riflessivo, infatti non tutti i riflessivi italiani lo sono in inglese.

Quindi, riprendendo un esempio di prima, è anche accettabile dire:

Please put the document in your file

in quanto molte persone non si curano di fare questa sottile differenza tra in e into in alcuni casi. L'archivio è il posto usuale dove vengono tenuti i documenti, questo si vuole dire usando "in" qui, anche se il verbo esprime movimento, l'enfasi viene posta sulla posizione in cui l'oggetto (il documento) si deve trovare (nell'archivio), non tanto nell'azione di spostamento.

Invece è sicuramente sbagliato usare into con (to) keep:

Please keep the document into your file

o altri verbi che indicano stato in luogo:

A girl is sitting in the car (sbagliato into qui)

La differenza d'uso di in e on è piuttosto semplice, in quanto simile all'italiano:

Please put the keys onto/on the table.
Per favore, metti le chiavi sul tavolo

Please leave the keys on the table (onto sbagliato qui)
Per favore, lascia le chiavi sul tavolo

Ovvero mentre in significa all'interno, dentro, "on" significa "di sopra", indica il contatto con una superficie (a volte anche in senso figurato!). Il tavolo è un corpo rigido, impenetrabile e quindi bisogna per forza usare on invece di in. Lo stesso anche per un divano, anche se non è perfettamente rigido, non è comunque qualcosa in cui si entra e si rimane dentro:

The cat jumped onto/on the sofa
The cat lay on the sofa all afternoon (onto sbagliato qui)

A complicare le cose ci sono altri usi idiomatici e diversi significati di into.

Quando into precede un'espressione temporale, come il nome di un mese, una parte della giornata etc, significa "fino a". Quest'uso potrebbe sembrare piuttosto strano e in effetti è un po' azzardato: si può giustificare solo come una specie di analogia spaziale - il fatto di essere "dentro" un mese o un momento della giornata.

far/long into the night
fino a tarda notte

The snow lingered on the ground well into April
La neve persistette fino ad Aprile.

Dagli anni '60 si è diffusa un'espressione colloquiale (to) be into sth, che significa essere appassionato, interessato, patito, interessarsi:

I'm into sports
M'interesso di sport, faccio sport, sono uno sportivo patito, ecc.

questa espressione è piuttosto informale. In situazioni formali meglio dire

I am (deeply) interested in sports, I am involved in sports

Infine fate attenzione a non confondere into (tutto attaccato) con in to (seguito da il "to" dell'infinito):

Rachel dived back in to rescue the struggling boy
Rachele è tornata indietro a nuoto per soccorrere il ragazzo in difficoltà

qui to appartiene al verbo (to rescue) e significa "allo scopo di", non "dove". Se la frase fosse stata:

Rachel dived back into the water
Rachele è tornata a nuotare nell'acqua

in questo caso ci vuole into. Nella prima fare "into" seguito da rescue non avrebbe senso, quindi è facile capire che in e to devono essere separati nella grafia e anche nella pronuncia una lieve pausa tra in e to e un cambio d'intonazione è richiesto.

Massive storm coming in to the west coast
Forte temporali in arrivo sulla costa occidentale

Qui in fa parte del verbo che in forma completa è (to) be coming in, equivalente al nostro "stare per arrivare" e to è una preposizione che non ha niente a che fare con in e into, ma significa a, su.

Sia in, into, on e onto poi non solo si accompagnano come preposizione ai verbi per specificare dove avviene o risulta l'azione, ma a volte ne alterano anche il significato, formando i cosiddetti verbi frasali (al pari di molte altre preposizioni).

Vale a dire che in alcuni casi la preposizione che segue il verbo ha un significato ovvio, corrispondente all'italiano, in altri meno ovvio, per lo meno partendo dal significato del verbo base. Noi italiani abituati ad avere significati abbastanza precisi e univoci per ciascuna parola e generalmente non assegniamo un significato totalmente diverso al verbo solo perchè è seguito da una preposizione, preferiamo utilizzare un verbo diverso per ogni significato o sfumatura di significato! In inglese invece si riutilizza lo stesso verbo, col risultato che molti verbi frasali sono contro-intuitivi o ambigui e vanno quindi imparati a memoria, non sono affatto facili da indovinare.

Ad es. ecco un elenco (incompleto) di idiomi o verbi frasali che usano into.

(to) bump into imbattersi in, incontrare per caso, sbattere contro
(to) cajole sb into doing sth persuadere qn a fare qc (allettandolo)
(to) come into operation entrare in funzione/vigore
(to) come into possession of venire in possesso di
(to) crumple sth into a ball appallottolare qc
(to) delve into approfondire, far(e) ricerche in, frugare/rovistare in, nscavare in
(to) empty sth into svuotare qc dentro
(to) gain an insight into sth farsi un'idea di qc
(to) give an insight into dare un'idea di
(to) go into a trance andare in trance
(to) go into hibernation andare/essere in letargo
(to) go into sth in depth approfondire
(to) go into the draw partecipare al sorteggio
(to) inquire into indagare/informarsi su, fare ricerche su
(to) inveigle (sb into doing sth) /In"vEIgl/ allettare (qn a fare qc)
(to) knock a nail into sth piantare un chiodo in qc
(to) log into sth accedere a qc, fare il login su qc
(to) plop sth into sth far(e) cadere qc in qc (di liquido)
(to) plunk sth into sth riversare qc in qc
(to) put into words^Ispiegare a parole
(to) rush into (sth) lanciarsi (in qc) senza riflettere, prendere (qc) senza pensarci su
(to) sneak into infilarsi furtivamente in, intrufolarsi in
(to) take (sth) into account/consideration prendere (qc) in considerazione, tener conto che/(di qc)
(to) zap into town fare un salto in città
(to) cast into gettare ne
(to) charge into irrompere ne, precipitarsi in
(to) climb into infilarsi
(to) drive sth into portare qc dentro
(to) fold sth into incorporare/mescolare/unire qc ne
(to) funnel sth into/through /"fVnl/ fare passare qc in/attraverso
(to) gaze into guardare fisso ne
(to) get into andare a
(to) get into mischief cacciarsi nei guai, combinare birichinate
(to) run into incontrare, trovare, trovarsi
(to) settle into abituarsi, ambientarsi
(to) tap into entrare, inserirsi

Bisogna fare molta attenzione che negli idiomi non sempre l'uso della preposizione in e into segue una logica, quella del movimento, esposta prima. Ad es. si deve dire:

I was born into a rich family
Provengo da/sono nato in una famiglia benestante/facoltosa

non si può usare "in" qui e la cosa dipende dal contesto (la parola family!). Non è che ci sia poi un concetto di movimento, a meno che uno non cavilli sul fatto che nascere implica un certo "movimento" nella vagina o in senso figurato intenda che qualcuno sia stato portato dalla cicogna o entri in una famiglia. In realtà qui è meglio intendere l'uso di into invece di in come qualcosa di idiomatico e apprendere l'intera espressione come una frase fatta. È infatti corretto usare "in" con lo stesso verbo (to) be born se si vuole dire quando o dove si è nati piuttosto che in che tipo di famiglia si è nati. Questo testimonia come sia contestuale e idiomatico l'uso delle preposizioni in inglese, spesso più che in italiano!

soon, right away or right now?


right away significa immediatamente, subito. right now pure lo stesso e si può quindi tradurre come immediatamente, subito, ma c'è una sottile differenza che noi non facciamo in italiano quando usiamo adesso o ora. Dal momento che now significa "adesso, ora", un altro modo per tradurre right now in italiano è "proprio adesso", che è la sua traduzione letterale. Right away significa probabilmente più tardi, mentre right now significa sicuramente proprio in questo momento. In altri termini, right away significa quanto prima possibile (as soon as possible), che vuol dire adesso o tra un po', ma non necessariamente adesso (anche se potrebbe significare adesso), mentre right now significa sempre adesso, assolutamente immediatamente.

Go there right now
Vacci (proprio) adesso/ora, immediatamente, subito

Go there right away
Vacci adesso/ora, quanto prima

La differenza diventa importante nel passato, perchè right now non può essere utilizzato in questo caso, così come ora in italiano:

When I received your request last Wednesday, I mailed the package to you right away.
Quando ho ricevuto la tua richiesta venerdì scorso, ti ho subito/immediatamente spedito il pacco

My wife called me to dinner, and I went right away.
Mia moglie mi ha chiamato per pranzare/per il pranzo, e sono andato subito/immediatamente/appena possibile.

Nel passato right away significa, similmente al presente, "as soon as it was possible". Ma allora come si dice right now al passato? La forma passata di right away è right then:

I want to finish writing the letter right now.
Voglio finire di scrivere la lettera adesso/ora, immediatamente, subito
I wanted to finish writing the letter right then.
Volli/ho voluto finire di scrivere la lettera subito, immediatamente, quanto prima

Come vedete anche in queste piccole cose l'inglese la fa sempre più complicata dell'italiano. In italiano bisogna solo stare attenti a non usare al passato ora o adesso, che sembrerebbe illogico visto che si tratta di un passato.

Soon significa presto (in a short time) e può essere usato solo come alternativa a right away, ma non certo a right now:

Go there soon
Vacci presto/quanto prima

I am ready soon
Sono pronto/pronta subito

Best of all is never to have been born. Second best is to die soon.
La cosa migliore è non essere mai nati. E poi/poi viene morire presto.

e come tale può essere usato anche al passato:

I went soon to my bed
Andai/sono andato presto a letto

Ricordate che soon indica un tempo meno vicino di right away. In ordine di vicinanza al presente o ad un certo istante del passato abbiamo quindi: right now/then, right away, soon.

Formazione dei contrari


inacceptable o unacceptable? inadequate o unadequate? impredictable, inpredictable o unpredictable? inconvinient o unconvenient? irrespectful o disrespectful? Come in italiano, purtroppo non ci sono regole precise e semplici per la formazione degli opposti, e quindi occorre memorizzare le forme corrette caso per caso. In molti casi l'opposto di una parola è completamente irregolare. Alcune parole in inglese hanno diversi significati e quindi diversi opposti!

Rimane comunque utile sapere quali sono i vari prefissi che si usano per formare gli opposti, nei casi in cui sono in qualche modo regolari e prendono un prefisso, che putroppo non è sempre lo stesso (anche per evitare cacofonie). Alcuni prefissi sono di origine germanica come un- e altri di origine greca/latina come in-, tuttavia nonostante ciò a volte l'inglese usa un prefisso diverso dall'italiano, quindi attenzione!

ability inability
convenient inconvenient
coherent incoherent
docile indocile
famous infamous
inadequate inadequate
sufficient insufficient

legible illegible

mature immature
mobile immobile
moral immoral
polite impolite
possible impossible

relevant irrelevant

acceptable unacceptable
common uncommon
emotionally unemotionally
fair unfair
fit unfit
foreseen unforeseen
impressed unimpressed,
natural unnatural
necessary unnecessary
predictable unpredictable
real unreal
sociable unsociable

activated deactivated

able disable
appear disappear
respectful disrespectful
satisfied dissatisfied
similar dissimilar

In alcuni casi si usa il prefisso non- (incluso il trattino, chiamato hyphen in inglese). Ad es:

extant /Ek"st{nt, "Ekst@nt/ ancora esistente
non-extant inesistente

governmental governativo/a
non-governmental non governativo

recyclable /%ri:"saIkl@bl/ riciclabile
non-recyclable /%nQnri:"saIkl@bl/ non riciclabile

non-stick che non si attacca, non appiccicoso, ma non c'è un aggettivo stick, appiccicoso si dice sticky

C'è poi anche mis- che non è tanto un prefisso per la formazione degli antonimi. Significa piuttosto che qualcosa è sbagliata, scorretta, falsa:

misprint /"mIsprInt/ errore di stampa
mistrial /%mIs"traI@l/ processo nullo (per vizio di procedura)
misfit /"mIsfIt/ disadattato
misfortune /mIs"fO:tS(@)n, -Or-/ sfortune
misguided /%mIs"gaIdId/ incauto, mal consigliato, maldestro
mishmash /"mISm{S/ guazzabuglio
misinterpretation /%mIsInt3:prI"tEISn/ interpretazione sbagliata
misleading /%mIs"li:dIN/ falso, fuorviante, ingannevole
misnomer /%mIs"n@Um@(r)/ denominazione impropria, nome sbagliato
misplaced /%mIs"plEIst/ fuori luogo/posto, smarrito
misshapen /%mIs"SEIp@n/ deforme
mistake /mI"stEIk/ errore, sbaglio
misuse /%mIs"ju:s/ abuso, cattivo uso, uso improprio

Confrontate misplaced con l'antonimo vero e proprio di placed /plEIst/ (posizionato, situato, posto, piazzato, da (to) place):

displaced (allontanato, rimpiazzato/soppiantato/sostituito)

Come vedete anche in italiano la formazione delle parole e degli opposti in particolare non è semplice come si vorrebbe.

Verbi frasali


Sono verbi seguiti da preposizioni, molto frequenti in inglese, specie nel linguaggio informale, in quello formale si usano invece verbi specifici, spesso derivati dal latino, simili quindi ai nostri. Quello dei verbi frasali è un espediente, a mio parere poco chiaro, per formare nuovi significati, specialmente (e questo accade spesso in inglese) se il nuovo significato non ha alcuna relazione con quello del verbo a cui s'è aggiunta la preposizione o quando lo stesso verbo frasale ha significati differenti. Anche questo accade spesso, purtroppo. Sembra che questo fenomeno sia dovuto storicamente all'ignoranza da parte dei parlanti, che ha portato all'accumulazione di significati.

I verbi frasali, essendo poco mnemonici sono pertanto difficili da memorizzare e richiedono di essere ascoltati molte volte contestualmente, non sempre è facile indovinare il significato di un verbo frasale quando lo si incontra la prima volta, dal momento che non sempre la preposizione usata è in grado di dare un'indicazione del significato del verbo. Probabilmente la cosa migliore è impararli insieme ad intere frasi che ne chiariscono il significato, ovvero non fuori contesto.

Per es. è facile capire anche fuori contesto che (to) go back, letteralmente andare indietro significa precisamente ritornare, tornare indietro. Ma difficilmente potreste immaginare che (to) break down oltre che rompersi, saltare, scomporsi (ad es. in un contesto chimico) significa anche "sciogliersi in lacrime", un'estensione alquanto audace di significato. (to) break up significa "andare in pezzi", sfasciarsi ma anche dividersi, lasciarsi o ancora decomporsi (in un contesto chimico) o anche finire, come in (to) break up from school, finire la scuola. Qui up sembra suggerire uno scoppio, ma la differenza tra up e down non aiuta certo a ricordare i significati figurati. In un contesto chimico (to) break up e down significano più o meno la stessa cosa.

Ora spesso esistono alternative che usano parole diverse come in italiano, ma queste sono considerate più formali! Ad es. invece di (to) go back potete dire (to) return, (to) decompose invece di (to) break up, (to) burst into tears per "scoppiare in lacrime", (to) leave per lasciarsi, (to) finish invece di (to) break up nel senso di finire, ad es. (to) finish school, finire la scuola. Sembra che per quasi ogni verbo frasale informale esista il corrispondente formale: (to) get rid of, (to) eliminate; (to) find out, (to) discover; (to) come from, (to) originate; (to) look into, (to) investigate; (to) cut down, (to) reduce; (to) keep on, (to) continue; (to) point out, (to) indicate. Questo vi obbliga a fare doppia fatica: per ogni verbo dovete imparare sia la variante formale (piuttosto facile per noi, se non fosse per alcuni falsi amici) e quella informale (spesso difficile da memorizzare).

I verbi frasali sono così tanti da mettere duramente alla prova chi voglia impararli tutti. Solamente il verbo (to) go ha intorno a 35 variazioni frasali e molte di queste hanno più di un significato, in alcuni casi il significato cambia per la presenza di due preposizioni!

about, across, after, against, ahead, along, around, at, away, back, before, below, beyond, by, down, for, forth, forward(s), in, in for, into, off, off with, on, out, over, round, through, together, towards, under, up, with, without

È impossibile dare qui un elenco completo di verbi frasali. Consultate l'ottimo dizionario online di wordreference.

Come se non bastasse alcuni verbi frasali differiscono tra BrE e AmE. Ad es:

(to) get on/along (well) (with sb) andare d'accordo (con qn), essere in buoni rapporti (con qn)

In questo caso on si usa in BrE e along in AmE.

L'italiano ha pochissimi verbi frasali (per lo meno in confronto con l'inglese), di solito formati solo con gli avverbi e dal significato molto meno paludato. Ad es. informalmente sono comuni "venire fuori" al posto di "risultare", "venire meno" al posto di "mancare", "tirare su" nel senso di "rallegrare, rincuorare" o dei loro corrispondenti riflessivi, "buttare giù" nel senso di "scrivere (frettolosamente)" (buttare giù due righe). A volte anche in italiano riscontriamo l'accumulazione di molti significati differenti. Ad es. "mettere su" a seconda del contesto può significare "prendere", "crearsi", "mettere a bollire/cucinare", "formare" (mettere su ciccia, mettere su famiglia, mettere su il caffè).

Pronomi


Personali

Il pronome it si usa sempre con le cose. E con gli animali, cosa si deve usare? Se l'animale è domestico o da lavoro (che sia il nostro o meno), è comune usare he, she. Se non siete sicuri del sesso dell'animale potete usare he. Se l'animale è selvatico usate it, a meno che non sia il protagonista di una storia e/o venga personalizzato.

I pronomi vanno accordati con il numero del soggetto, come in italiano. Occorre fare attenzione che i sostantivi non numerabili sono singolari, nonostante la loro traduzione in italiano sia plurale quando in italiano sono numerabili:

$200,000 is a lot of money. Duecentomila dollari sono un sacco di soldi.
We're gonna have to earn it (sbagliato them, ancora più sbagliato they).
Ce li dobbiamo guadagnare.

Con le navi si usa she, come se si trattasse di una signora. Ad es. un titolo del Times recita:

The Titanic: 'She Was Alright When She Left Here'

Relativi

I pronomi relativi who, which, that /D@t/ corrispondono ai nostri che, il quale, la quale, i quali, le quali e pongono qualche difficoltà d'uso, in quanto fanno distinzioni o presentano sfumature di significato che non esistono in italiano o che in italiano si rendono piuttosto con l'intonazione. Questi pronomi vengono usati (insieme alle congiunzioni come because o whereas) per unire due proposizioni (una indipendente e l'altra dipendente) con la tecnica della subordinazione, per creare una proposizione complessa, senza dover ripetere il soggetto.

Who si usa per le persone e non presenta particolari difficoltà:

The Man Who Knew Too Much
L'uomo che sapeva troppo (il titolo di un famoso film di Alfred Hitchcock)

That meglio non usarlo per le persone, specie se sono nominate per nome o ci si trova in situazioni informali, ma va invece usato per le cose (nel concetto di cosa essendo incluso un titolo o un ufficio, ma mai un individuo). Ad es.:

the fellow that looks like me
il tipo/tizio che mi somiglia

ma

John Wayne, who looks like me
John Wayne, che mi somiglia

Attenzione che that a volte può significare anche "in cui" o persino "dove":

the day (that) I left
il giorno in cui partii/me ne sono andato

the house (that) I lived in
la casa in cui/dove abitai

which dovete usarlo al posto di that quando con la proposizione relativa volete solo dare qualche informazione aggiuntiva: essa non è necessaria per dare all'intera frase un senso compiuto, in altri termini, se la proposizione relativa è omessa la frase resta di senso compiuto. Questo tipo di proposizioni relative vengono dette non restrittive (non-restrictive). E volendo aderire alle regole della corretta interpunzione, in questo caso racchiudete l'intera proposizione relativa tra virgole:

The house, which is painted pink, has just been sold.
La casa, (che è) dipinta di rosa, è stata appena venduta.

Questa frase presuppone che la casa di cui si sta parlando è già intesa e con la relativa introdotta da which vuole aggiungere un'informazione addizionale (che è dipinta di rosa). In altri termini The house has just been sold sarebbe sufficiente qui a capire di che casa si tratta, in base al contesto, ovvero quello che s'è detto prima, per il fatto che c'è una sola casa in vendita, etc.

Lo stesso esempio con that e senza virgole ha un significato un po' diverso:

The house that is painted pink has just been sold.
La casa (che è) dipinta di rosa è stata appena venduta.

In questo caso la proposizione relativa è restrittiva, ovvero that ha un significato restrittivo: indica non una casa qualsiasi, ma quella dipinta di rosa, ovvero definisce il soggetto (per questo non ci vogliono le virgole). Si intende che non è già chiaro dal contesto di quale casa si tratti (vale a dire che dire solo The house has just been sold non sarebbe sufficiente a individuare la casa di cui si parla).

Come vedete la stessa differenza di significato viene resa in italiano con l'aiuto della sola intonazione, in inglese dovete usare due pronomi relativi diversi e una diversa punteggiatura oltre che l'intonazione. Ricordate: that per definire il soggetto qualora non sia chiaro, which per aggiungere informazioni extra, qualora il soggetto sia chiaro. Questa è la regola, ma nel linguaggio parlato spesso non si fa alcuna distinzione.

Proposizioni temporali


L'uso è idiomatico e diverso dall'italiano:

in + year/month/season
nel + anno
a/in + mese
in + stagione

at + time
alle + ora

on + date/day of the week
il/l' + data
il/la + giorno della settimana

in the morning/afternoon/evening
at night
il/la/di mattina/pomeriggio/sera/notte

ready, allready e all ready


ready /"rEdI/ significa "pronto", allready significa "già". Nella scrittura non va assolutamente confuso con "all ready" che significa "tutti pronti" o se il soggetto è singolare "tutto pronto". Un'alternativa corretta ad "all ready" può essere "completely prepared".

Nonostante produca una rima o ripetizioni di suoni è corretto persino dire "already ready" o anche "ready already" (già pronto).

Come si dice "io non sono...?", "Non sono io?"


Dovrebbe essere "am I not?" che pur essendo grammaticalmente corretto (in quanto segue la regola generale per la formazione dell'interrogativa negativa) viene considerato formale e innaturale (probabilmente perchè non è contratto) e si preferisce dire "aren't I?", che grammaticalmente è scorretto o colloquialmente "ain't I?". Raro (e limitato all'america) è l'uso della forma "amn't I?". Se si intende "Non sono io?" e basta, si può evitare del tutto la controversia dicendo: "isn't that me?".

have to, must, should, ought to


must, should, ought sono verbi modali che non hanno un infinito corrispondente - ad es. non si può dire (to) must, l'infinito è (to) have to, così come non si può dire (to) can, ma l'infinito è (to) be able to.

Tutti questi verbi in italiano si traducono con vari tempi verbali corrispondenti al verbo dovere. Qual'è il loro uso in inglese e la traduzione in italiano?

TODO

will o shall?


will esprime il tempo futuro, eccetto quando si inizia una frase con will you... che implica will you, please ... In questo caso non è un tempo futuro ma una richiesta educata, che noi esprimiamo usando il verbo servire volere e anche in inglese si possono usare altri ausiliari. Ad es.:

Will you please be quiet, please?
Volete star calmi/quieti/zitti, per favore?
Vuole star calmo/quieto/zitto, per favore?
Vuoi/Volete far silenzio, per favore?

Can/Could/Will/Would you please stay here
Può/potete rimanere qui, per favore
Rimanete qui, per favore

Pertanto fate attenzione: non sempre will esprime il tempo futuro, ma quando la frase inizia con will you si tratta di una "polite request" e va tradotto col l'italiano volere.

Difatti will non è solo un ausiliare, ma esiste anche come verbo:

(to) will /wIl/ volere

E' meno comune di (to) want ed usato in alcune espressioni:

The wind blows as it wills
Il vento soffia a volontà

God willing
Se dio vuole

I will be obeyed
Voglio essere obbedito

shall è obsoleto o formale a seconda dei casi. Nel linguaggio informale oggigiorno va usato al posto di will o la forma breve di will 'll solamente con la prima persona (I o we) nei casi in cui si pone una domanda o si fa un'offerta chiedendo a chi ascolta di decidere:

What dress shall I wear?
Quale vestito (devo) mettermi?

Shall I open the window?
Vuoi che apra la finestra?
sarebbe sbagliato dire Will I open the window? in questo caso, significherebbe "aprirò la finestra?", un mero futuro, senza chiedere l'opinione di chi ascolta. In alternativa potete dire: Do you want me to open the window?

What time shall we meet?
A che ora ci vedremo?

Shall/Should I call a taxi? Please do
Vuoi che chiami un taxi? Si, per favore

Un altro uso idiomatico comune di shall che persiste è nelle question tag con l'imperativo introdotte da let's, che in italiano si traducono così:

Let's dance, shall we?
Balliamo, dai!

Let's start working, shall we?
Mettiamoci a lavorare, dai!

Preposizioni


Usi idiomatici delle proposizioni:

by night di notte
by day di giorno

Si e no


yes /jEs/, yup /jVp/, aye /aI/, ok, okay /%@U"kEI/, yeah /jE@/, yep /jEp/

no /n@U/, nay /nEI/, not /nQt/, nope /n@Up/

not si usa al posto del nostro "no" in certe espressioni come:

definitely not!, no di certo!
not likely, veramente no
not unless, no, a meno che
no way, assolutamente no, non ci penso nemmeno
why not?, perchè no?

yep non è solo comune in America, io l'ho sentito pure in Scozia, naturalmente nel linguaggio colloquiale.

the yeses/ayes and the nays
i sì e i no

Aye, aye, sir.
Sissignore.

Termini formali corretti simili all'italiano


formaleinformalesignificato
expedient /Ik"spi:dI@nt/dodge /dQdZ/, deviceespediente; come aggettivo significa conveniente, opportuno
(to) discern /dI"s3:n/telldiscernere
formidable BrE /"fO:mId@b(@)l, f@"mId-/ AmE /"fOr-/extraordinary, fantastic; dreadful, terribleformidabile; pauroso, spaventoso
lament /l@"mEnt/moan /m@Un/, groan /gr@Un/lamento, pianto
profound /pr@"faUnd/deepprofondo
(to) repose /rI"p@Uz/, repose(to) rest /rEst/, restriposare, riposo

Termini corretti simili all'italiano


terminealternativesignificato

accord /@"kO:d/; discord /"dIskO:d/accordo, intesa; discordia, dissenso
adequate /"{dIkwI;@t/suitable, appropriateadeguato, adatto
affliction /@"flIkSn/suffering, tribulation; ailment /"EIlm@nt/, disorder /dIs"O:d@(r)/, trouble /"trVbl/, upset /"VpsEt/afflizione/dolore; disturbo
agenda /@"dZEnd@/agenda, programma, ordine del giorno; ma nel senso di taccuino è diary /"daI@rI/
aggressive /@"grEsIv/aggressivo
amoral BrE /EI"mQr@l, {-/ AmE /EI"mO-, -"mA-/unmoralamorale
approach /@"pr@UtS/approccio
(to) arrive (at/by/from) /@"raIv/(to) comearrivare (a/con/da)
attentive /@"tEntIv/2. helpful, thoughtful1. attento, che presta attenzione 2. premuroso, sollecito
(to) banquet /"b{NkwIt/; banquetbanchettare; banchetto
ciaobye, goodbyeciao, stessa pronuncia dell'italiano! Si può usare informalmente
coherent /k@U"hI@r@nt/consistent /k@n"sIst@nt/coerente, logico
contour /"kQntU@(r)/profile /"pr@UfaIl/, outline /"aUtlaIn/contorno, profilo; forma
creature/"kri:tS@(r)/creatura
cretin BrE /"krEtIn/ AmE /"kri:tn/ass /{s/, dork, dumbass /"dVm%{s/, idiot /"Idi@t/, twat, prat /pr{t/, moron, clod /klQd/, dense /dEns/, dopey /"d@UpI/, dumb /dVm/, foolish /"fu:lIS/, git, goof /gu:f/, idiot /"IdI@t/, lamer, obtuse BrE /@b"tju:s/ AmE /-"tu:s/, pillock, silly, sucker /"sVk@(r)/cretino
(to) detest /dI"tEst/(to) hate /hEit/, (to) loathe /l@UD/detestare, odiare
discontent /%dIsk@n"tEnt/dissatisfiedscontento, malcontento
diverse /daI"v3:s/different /"dIfr@nt, varied /"vE@rId/diverso, vario, svariato
docile BrE /"d@UsaIl/ AmE /"dQsl/meek /mi:k/, pliable /"plaI@bl/docile, mansueto
enduring BrE /In"djU@rIN/ AmE /-"dU@-/(long-)lastingduraturo, durevole
equivalent /I"kwIv@l@nt/equal, sameequivalente
epoch BrE /"i:pQk/ AmE /"Ep@k/eraepoca, era, età
era /"I(@)r@/epochera, epoca, età
(to) evade /I"vEId/(to) shun /SVn/, (to) avoid /@"vOId/ (to) eschew /Is"tSu:/, (to) sidestep /"saIdstEp/evitare, schivare, sfuggire/sottrarsi a
fiasco /fI"{sk@U/failure, flopfiasco, fallimento
futile BrE /"fju:taIl/ AmE /-tl/aimless, useless, unneeded, unnecessary, vainfutile, inutile, vano
(to) indicate /"IndIkEIt/(to) show, (to) suggestindicare, mostrare, segnalare
ingenious /In"dZi:nI@s/cleveringegnoso, geniale, originale
BrE lustre, AmE luster /"lVst@(r)/fame /fEIm/, glory /"glO:rI/; shinegloria, lustro; lucentezza, splendore
(to) mortify /"mO:tIfaI/humiliatemortificare/umiliare
(to) infest /In"fEst/(to) haunt /hO:nt/infestare
masquerade BrE /%mA:sk@"rEId/ AmE /%m{sk-/mascherata
mechanism /"mEk@nIz@m/workingmeccanismo
minuscule /"mIn@skju:l/tiny, titchy /"tItSI/, diminutive /dI"mInjutIv/, lowercaseminuscolo
pernicious /p@"nIS@s/pernicioso
(to) preoccupy /%pri:"QkjUpaI/worry, trouble, concernpreoccupare
(to) pretend /prI"tEnd/claim, think, expect, demand, exactpretendere ma anche "fare finta", fingere
recitation /%rEsI"tEISn/practice sessionrecitazione, recita ma anche sessione pratica, esercitazione
remorse /rI"mO:s/regretrimorso
reunion /%ri:"ju:nI@n/meeting, celebrationincontro, riunione
spectacular /spEk"t{kjUl@(r)/spettacolare, straordinario
(to) succumb (to) /s@"kVm/soccombere (a)
tedious /"ti:dI@s/boring, dulltedioso, noioso
tomb /tu:m/grave /grEIv/tomba
torch /tO:tS/torcia, fiaccola
torrent BrE /"tQr@nt/ AmE /"tO:r-/stream, brooktorrente, ruscello
transparent /tr{ns"p{r@nt/trasparente
unique /ju:"ni:k/one, only, sole /s@Ul/unico
veil /vEIl/velo
versatile /"v3:s@taIl/versatile
veteran seasoned soldierveterano; a volte abbr. in vet, ma ambiguo con vet(erinary) BrE /"vEtrInrI/ AmE /"vEt@rInErI/ veterinario
vista /"vIst@/view, sightvista, visuale; prospettiva

Falsi amici


Parole che non hanno affatto lo stesso significato delle loro cognate italiane.

terminesignificatocosa non significacome si dice
disgrace /dIs"grEIs/disonore, vergogna; disgrazia solo nel senso di perdita del favore altrui, dell'onore o del rispettodisgrazia in altri sensiaccident, adversity, curse, misfortune, woe
eventually /I"vEntSU@lI/alla fine, finalmente, infineeventualmentein case, if needed/necessary, maybe, perhaps, potentially, possibly
exhaust /Ig"zO:st/tubo di scappamento/scarico, gas di scaricoesaustoworn-out, wornout /%wO:n"aUt/, exhausted /Ig"zO:stId/
incumbent /In"kVmb@nt/in caricaincombenteimpending /Im"pEndIN/, looming /"lu:mIN/
mansion /"m{nSn/villa (imponente), casa signorilemansioneduty, task, office, job
momentous /m@"mEnt@s, m@U"m-/di grande importanza/rilievo, importantissimo, molto importante, rilevantemomentomoment /"m@Um@nt/
motorist /"m@Ut@rIst/automobilistamotociclistamotorcyclist /"m@Ut@%saIklIst/, rider
scholar /"skQl@(r)/studioso, erudito, letterato; borsista, vincitore di borsa di studio (scholarship)scolaropupil /"pju:pl/, school( )child, school( )boy, school( )kid
scorn /skO:n/disprezzo, sdegnoscornohumiliation /hju:%mIlI"EISn/
(to) supersede /%su:p@"si:d, %sju:-/prendere il posto di, soppiantare, sostituiresoprassedere(to) defer (to) /dI"f3:(r)/, (to) postpone (until/for) /p@"sp@Un/, (to) put off till, (to) linger /"lINg@(r)/
ultimately /"VltIm@tlI/alla fine, in definitiva/sostanza, essenzialmente, fondamentalmente, sostanzialmenteultimamentelately, recently
villain /"vIl@n/cattivo, malvagio, canagliavillanorude /ru:d/, boorish BrE /"bU@rIS/ AmE /"bO:-/

Significati curiosi o che stupiscono o poco noti


at once significa "all'istante", "subito" ma anche "allo stesso tempo". all at once "improvvisamente", "a un tratto"

billion /"bIlj@n/ in AmE significa miliardo (109), ma in BrE nel passato indicava una quantità ben più grande: mille miliardi, ovvero un bilione (1012), stesso valore del termine equivalente italiano. Ultimamente l'inglese britannico ha adottato il termine americano billion per indicare il miliardo e il termine milliard usato nel passato in Gran Bretagna è diventato obsoleto, quindi billion è il termine da usare oggi, anche se purtroppo la cosa non è affatto logica per noi. Un altro modo corretto per dire miliardo evitando la questione è a thousand million, ma purtroppo è più lungo.

compass /"kVmp@s/ significa bussola. Il compasso per disegnare si chiama (a pair of) compasses.

default /dI"fO:lt/ significa letteralmente inadempienza e (to) default (on) essere inadempiente. Intraducibile il suo significato in informatica: descrive il comportamento o valore predefinito di qualcosa (quando manca una specifica o una definizione precisa) perche' ad es. il programmatore è inadempiente, non specifica diversamente.

drawers /drO:@z/ significa cassetti ma anche mutande! chest of drawers è il comò o la cassettiera.

errand /"Er@nd/ significa commissione. Errante si dice errant /"Er@nt/, con la t finale e come in italiano significa sia vagante sia che sbaglia.

fast BrE /fA:st/ AmE /f{st/ non significa solo rapido, veloce ma, come sostantivo, anche "digiuno". Da cui breakfast (colazione), "rompere il digiuno".

file /faIl/ oltre che archivio, cartella, dossier, incartamento, pratica, significa anche fila, coda e anche lima (l'attrezzo, come quello per le unghie)

ingenuity BrE /%IndZI"nju:@t/ AmE /-"nu:-/ ingenuità ma anche ingegnosità!

latte BrE /"lA:tEI/ AmE /"l{tEI/ non significa latte bianco che è milk, bensì latte macchiato (di solito con schiuma)

level /"lEvl/ come sostantivo significa livello, ma esiste anche come aggettivo nel senso di piano, piatto, pianeggiante

(to) maintain /mEIn"tEIn/ significa mantenere ma se seguito da that sicuramente significa sostenere, affermare che

L'espressione many thanks (molte grazie) per esprimere un maggior grado di gratitudine di thank you o thanks è corretta in inglese ma è raramente usata. Si preferisce dire thanks a lot oppure thank you very much.

mens /mEnz/ è un modo abbreviato per scrivere men's, la dicitura con cui nei grandi magazzini e simili si contrassegna il reparto "uomini". Il plurale di man rimane sempre men, qui è l'apostrofo del genitivo sassone che si omette.

paper /"pEIp@(r)/ carta e per estensione anche giornale, traccia d'esame, articolo, saggio
tip-top oppure tip top è un aggettivo che significa eccellente, superlativo. Letteralmente la "punta della cima"

mortar /"mO:t@(r)/ significa mortaio ma anche la malta usata dai muratori per attaccare i mattoni.

ostrich /"QstrItS/ significa struzzo, il grande uccello. Ostrica si dice invece oyster /"OIst@(r)/

outrageous /aUt"rEIdZ@s/ non significa solo oltraggioso, ingiurioso ma anche bizzarro, stravagante

positive /"pQz@tIv/ positivo ma anche certo/sicuro

post /p@Ust/ significa palo, posta/poste (sia corrispondenza che ufficio postale), posto (sia di lavoro che postazione) e persino traguardo (in quanto contrassegnato da pali, specialmente nelle corse dei cavalli).

present /"prEznt/ significa attuale, presente (sia come aggettivo che sostantivo) ma anche, come sostantivo dono, regalo.

requisit /"rEkwIzIt/ significa requisito (sostantivo) ma anche necessario, richiesto come aggettivo. E il sostantivo plurale requisits significa occorrente, articoli.

so long significa addio, mentre so long as "a patto che", finchè/purchè (anche scritto come as long as)

straw /strO:/ significa sia paglia che cannuccia: (drinking) straw. In effetti un fil di paglia può essere usato proprio come una cannuccia di plastica :)

toast /t@Ust/ è si il famoso crostino o pan tostato, ma significa anche "brindisi".

weight /wEIt/ significa peso, ma anche weigh /wEI/ è corretto nel senso di "pesatura" e (to) weigh è pesare, sbagliato (to) weight nel senso di pesare, a meno che non si tratti di indici statistici che vengono pesati. Il significato comune di (to) weight è appesantire, o in senso figurato dare peso.

vanilla /v@"nIl@/ (alla/di) vaniglia ma anche "di base", "elementare", "semplice"

Prestiti dal latino


Alcune espressioni e parole latine o tardo-latine sono corrette in inglese. Solo che la pronuncia inglese non corrisponde quasi mai all'originale. È difficile per noi accettare la pronuncia inglicizzata di una parola latina. Io personalmente non resisto alla tentazione di pronunciarle correttamente!

alibi /"{lIbaI/ alibi
aquarium /@"kwE(@)rI@m/ acquario
emeritus /I"mErIt@s/ emerito
et cetera, etcetera /It"sEt@r@, Et-/ eccetera
ex /Eks/ ex
fulcrum /"fUlkr@m/ fulcro
inertia /I"n3:S@/ inerzia
in situ /In"sItu:/ ma anche /In"sItju:/, /In"saItu:/, /In"saItju:/ in loco/situ, sul posto
locus /"l@Uk@s/ luogo (geometrico), sito, per estensione posto
penumbra /pI"nVmbr@/ penombra
per se /"p3: "sEI/ di per sé, in sé, intrinsecamente
vacuum /"v{kjU@m/ vuoto; molto comune in vacuum cleaner, aspirapolvere

Falsi anglicismi


Questo fenomeno è davvero deprecabile. Difendiamo sia la nostra lingua che l'inglese stesso evitando come la peste l'uso di termini inglesi in maniera scorretta. O usate il termine italiano (preferibile quando parlate in italiano, ovviamente!) oppure usato il termine corretto in inglese (preferibile quando parlate in inglese, ovviamente!). L'unica eccezione è quando non esiste un termine italiano adatto. Meglio in questo caso usare il termine corretto inglese.

falso anglicismosignificatocome si dice in italianocome si dice in inglesenote
flirt /fl3:t/cascamorto (riferito a uomo); civetta (riferito a donna)relazioneaffair, fling(to) flirt significa amoreggiare
fullpieno-full hand (of cards), full house (nel poker)
nightnottelocale notturnonight club
mistersignor(e)allenatore(sports) coach, trainercoach significa anche corriera, pullman; trainer in BrE anche scarpa da ginnastica; come titolo nella scrittura la forma estesa mister è poco comune, si usa la forma abbreviata Mr; come interiezione si preferisce l'informale Hey you! al posto del datato Mister! o Hey mister
pilepila, mucchiofelpa, tessuto felpatofleece
slipsottoveste/sottogonnamutandine(pair of) panties/panty (donna); briefs (da uomo)sottoveste è il significato più vicino, ma slip è una parola inflazionata che significa anche svista, scivolata, foglietto ma non di certo le mutande corte
spotpallino, pois; postopubblicitàcommercialda spot commercial

Plurali irregolari


Molte parole di origine greca o latina hanno plurali irregolari terminanti in -a, anche se la forma in -s è spesso ammessa.

phenomenon BrE /f@"nQmIn@n/ AmE /-nA:m-/ fenomeno
phenomenons, phenomena /f@"nQmIn@/ fenomeni

Parole simili ma diverse


infinite /"InfIn@t/ infinito (nel senso di immenso o della matematica)
infinitive /In"fIn@tIv/ infinito (in linguistica)

Corrispondenze uno-molti


Il termine italiano orologio è clock oppure genericamente timepiece /"taImpi:s/. Solo se si tratta di un orologio da polso si dice (wrist)watch.

Differenze notevoli tra BrE e AmE


address BrE /@"drEs/ AmE /"{drEs/ indirizzo

BrE speciality /%spESI"{l@tI/ AmE specialty /"spES@ltI/ specialità, prodotto tipico. Notate come l'omissione di una sola volta (la i dopo la l) ha prodotto una variazione di pronuncia notevole, con spostamento dell'accento sulla prima sillaba

(to) wash up (senza alcun oggetto) in BrE significa lavare i piatti, rigovernare, da cui washing-up liquid è il detersivo liquido per piatti. Ma attenzione che in AmE significa lavarsi, cioè (to) clean oneself. In America come in the UK per dire lavare i piatti potete usare il più chiaro(to) do/clean the dishes

Onomatopee


Rappresentano un fenomeno curioso dell'inglese. Sembra che quasi ogni rumore o verso abbia una sua versione linguistica in inglese sotto forma di sostantivo e/o verbo, a volte molto efficace. L'inglese è più ricco d'onomatopee rispetto all'italiano e le sue onomatopee sono più fedeli e quindi più facili da capire.

bang /b{N/ botta, colpo; esplosione, scoppio; bang, bum
(to) bark /bA:k/ abbaiare; bark abbaio
(to) buzz /bVz/ ronzare, ma anche suonare (il campanello)
(to) clap /kl{p/ applaudire; clap applauso
(to) chew /tSu:/ masticare
(to) click /klIk/ cliccare, scattare; click clic, scatto
(to) cluck /klVk/ chiocciare, fare coccodè
clunk /klVnk/ rumore sordo
creak /kri:k/ cigolio, scricchiolio; (to) creak /kri:k/ cigolare, scricchiolare
(to) croak /kr@Uk/ gracchiare, gracidare; croak gracidio
gobble /"gQbl/ glu glu; (to) gobble fare glu glu, ingozzarsi
(to) growl /graUl/ ringhiare; growl ringhio
grunt /grVnt/ grugnito; (to) grunt grugnire
(to) honk /hQNk/ starnazzare
(to) mew /mju:/ miagolare; mew miagolio
(to) peck /pEk/ beccare, colpire col becco; peck beccata
(to) roar /rO:(r)/ ruggire; roar ruggito
slap /sl{p/ schiaffo, ceffone, sberla
(to) scrape /skrEIp/ graffiare, raschiare; scrape graffio
screech /skri:tS/ stridio, stridore; strillo acuto, grido
sigh /saI/ sospiro; (to) sigh sospirare
(to) snuff /snVf/ spegnere (ad es. una candela)
sob BrE /sQb/ AmE /sAb/ pianto, singhiozzo; (to) sob singhiozzare
(to) squirt /skw3:t/ spruzzare; squirt spruzzo, schizzo
(to) tick /tIk/ ticchettare; tick tic tac, ticchettio
(to) tweet /twi:t/ cinguettare; tweet cinguettio, cip cip
(to) wow /waU/ entusiasmare; wow perbacco, ammazza, cacchio
(to) yap /j{p/ guaire; yap guaito
(to) yawn /jO:n/ sbadigliare; yawn sbadiglio
(to) yowl /jaUl/, (to) howl /haUl/ ululare; howling ululato
smack /sm{k/ bacione (bacio con lo schiocco), ma anche schiocco, schiaffo, colpo
(to) scratch /"skr{tS/ graffiare, grattare; scratch, graffio
scrunch /skrVntS/ scricchiolio; (to) scrunch scricchiolare, stridere
(to) swoosh /swUS/ frusciare
thump /TVmp/ botta, colpo, rumore sordo
wham BrE /w{m/ AmE /hw{m/ sbam, botta, forte colpo
(to) wham battere con forza
(to) whip BrE /wIp/ AmE /hwIp/ frustare; whip frusta

Formale e informale


I believe/think (informale) credo/penso
in my opinion/view (mezzo formale) secondo me
it is believed/thought (by/that) (formale) (il soggetto) crede/ritiene (che), si crede/ritiene che

I/we have had/done something ... (informale)
it is ..., There is/are ..., there has been ..., there will be ... (formale)

La forma passiva è preferibile nelle descrizioni formali.

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