Oggi che tutto il mondo è popolato, non conviene più emigrare all'estero semplicemente perché i lavori che si trovano sono quelli che nessuno vuole fare o c'è qualcosa che non va. In ogni grande città infatti si trova sempre qualcuno che sappia fare un certo lavoro e poi chi ha un buon lavoro non lo lascia, se lo tiene stretto, quindi le offerte di lavoro disponibili sono tutte di serie B o peggio.
Non solo i lavori non sono un granché, specialmente per i cervelli che emigrano, anche gli stipendi offerti sono generalmente bassi, considerando il costo della vita più elevata, e quindi si finisce per lavorare e non mettere da parte quasi niente, in un paese dove non si possiede niente e ci vorrà una vita di lavoro solo per acquistare una modesta casa.
Oggi non conviene più immigrare, a meno che non si sia disperati e si fugga da una situazione di vera indigenza. Una volta, quando c'erano ancora zone spopolate e risorse non sfruttate, l'immigrazione poteva arricchire. Oggi gli unici a guadagnarci con l'immigrazione sono i paesi dove gli immigrati arrivano, non gli immigrati, né tanto meno il paese d'origine visto che le rimesse sono bassissime.
Se si è disoccupati a casa propria, la soluzione migliore non è emigrare, ma cercare di impiegare le risorse disponibili a casa propria per vivere. Per es. nei paesi del mediterraneo, con le loro calde primavere e caldissime estati, l'agricoltura permette di provvedere al proprio sostentamento senza bisogno di muoversi da casa propria e se si evita di fare lavoro superfluo, si può avere anche del tempo libero, specie d'inverno e nella prima primavera, e in media molto di più rispetto ai paesi industrializzati, da impiegare come si vuole.
Antonio Bonifati - laureato, con esperienze di immigrazione in Spagna, Germania, Regno Unito e Irlanda. Vive coltivando la terra in modo naturale in Calabria, con poco euro al giorno, a volte proprio niente, ma tanto cibo sano.
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