Monday, November 30, 2009

Un giovane Picasso inedito

Anche il grande pittore Pablo Picasso ha avuto vent'anni e faceva queste cose. Questo è un autoritratto, olio su tela, che il Metropolitan Museum di New York ha tenuto nascosto per tanto tempo. Realizzato nel periodo compreso tra il 1900 e il 1903 è venuto fuori solo nel 2007 e non in America, ma in una mostra londinese a tema, vietata ai minori di 18 anni!




Gli americani sono bacchettoni e non distinguono l'arte dalla pornografia (forse perché ne producono poca della prima e molta della seconda?). Un critico d'arte ha giustificato il fatto sostenendo che si trattava di un'opera minore, di nessun interesse, ma sensazionale solo per il soggetto. Non è certo una cosa da credere. Ironicamente il quadro è intitolato La Douleur (lett. "Il Dolore").

A me è piaciuto talmente tanto che mi sono addirittura immedesimato nel soggetto e con soddisfazione :-)


Sunday, November 29, 2009

L'accento nelle parole spagnole

Qui potete trovare le regole per l'accento nella lingua spagnola.

Molto interessante l'esempio che viene fatto per mettere in evidenza che anche in spagnolo, come in italiano esistono parole che assumono significati diversi se si cambia la posizione dell'accento tonico:

sdrucciola: pú-bli-co (pubblico), aggettivo; es. transporte público (trasporto pubblico)

piana: publico [publíco] (pubblico), 1a persona del presente indicativo del verbo publicar (pubblicare); es. ¿cómo publico mi libro? (come pubblico il mio libro?)

tronca: publicó [publicó] (pubblicò), 3a persona del passato remote del verbo publicar (pubblicare); es. publicó una noticia falsa (pubblicò una notizia falsa)

Se queste regole sono seguite correttamente, ovvero ammettendo che in un testo scritto in Spagnolo siano segnati correttamente tutti gli accenti grafici laddove obbligatorio (ma attenzione che spesso chi scrive su chat o con cellulari/computer o per pigrizia non lo fa), quando si incontra una parola priva di accento, la pronuncia potrà essere soltanto di due tipi (salvo poche eccezioni che qui non tratto per non complicare troppo le cose):

  • piana, ovvero con accento su una delle vocali della penultima sillaba, se la parola termina in vocale (o con un dittongo) o con le consolanti "n" e "s"
  • tronca, ossia l'accento cade su una vocale dell'ultima sillaba, se la parola termina con una consonante diversa dalla "n" e dalla "s"

Questo perché in quasi tutti gli altri casi ed eccezioni rispetto alle due categorie precedenti nello spagnolo scritto è obbligatorio indicare l'accento.

Questo regole hanno un senso, non sono del tutto arbitrarie, perché in spagnolo la maggior parte delle parole sono piane e terminano in vocale o "n" e "s" e pertanto avendo stabilito questa regola si può omettere l'indicazione dell'accento dalla maggior parte delle parole (dal momento che segnare molti accenti complica la scrittura). Dopo le parole piane, nel vocabolario spagnolo, per numerosità vengono le tronche e la regola che dice che l'accento sulle tronche polisillabiche va segnato solo se terminano in "n", "s" e vocale consente di evitare di segnare l'accento sulla maggior parte delle parole tronche senza nel contempo comportare ambiguità di pronuncia (infatti esclude la pronuncia piana, dal momento che questi sono esattamente i casi in cui nella pronuncia piana si omette l'accento). Sulle sdrucciole e bisdrucciole invece in spagnolo si segna sempre quasi sempre l'accento. Nel complesso nello spagnolo scritto (se gli accenti vengono segnati quando è obbligatorio farlo) si riesce molto più facilmente rispetto all'italiano (le regole dell'italiano le trovate qui) a capire la posizione dell'accento tonico e quindi si possono evitare molti errori a riguardo.

Come detto prima le parole piane o tronche senza accento grafico sono tantissime, qui mi limito a dare solo pochi esempi che ricadono nei casi visti prima (per mettere meglio in evidenza su quale sillaba cade la pronuncia le ho sillabate):

piane terminanti in vocale o dittongo
zo-que-te [thochéte] (calzino), a-bri-go [abrígo] (cappotto), gra-tui-to [gratúito](gratuito), po-ten-cia [poténthia] (potenza), se-cre-ta-ria [secretária] (segretaria), ca-si [cási] (quasi), ta-xi [tácsi] (taxi), ba-ca-la-o [bacaláo] baccalà, cien-cia [thiénthia] (scienza), co-rre-o [corréo] (posta)
piane terminanti in consonante n e s
ha-blan [áblan] (parlano), al-guien [álghien] (qualcuno), cri-men [crímen] (crimine), e-xa-men [ecsámen] (esame), jo-ven [chóben] (giovane), mar-gen [márchen] (margine), am-bos [ámbos] (entrambi)
tronche terminanti in consonante diversa da "n" e s"
alquiler [alchilér] (affitto), amenazar [amenathár] (minaccia), chaval [chabál] (ragazzo), menester [menestér] (bisogno, mestiere)

La seconda regola che stabilisce l'omissione dell'accento nelle parole tronche terminanti per consonante diversa da "n" e "s" implica che tutti i verbi all'infinito privi di accento grafico (dal momento che terminano con "r" che è una consonante diversa "n" e "s") hanno l'accento tonico sulla sillaba della desinenza -ar, -er, -ir, ovvero sono tronchi:

abandonar [abandonár] (uscire), comprender [comprendér] (capire), asistir [asistír] (assistere)

Da una ricerca automatica nel dizionario vi posso confermare che non esistono verbi all'infinito che portano l'accento grafico, pertanto tutti i verbi all'infinito in spagnolo sono tronchi.

Notare che i monosillabi non si accentano, quindi le loro pronunce vanno imparate (può aiutare il fatto che quando si ha in presenza di un dittongo l'accento non cade sulla vocale debole, ovvero la "i" o la "u"):

bien [bién] (bene, ok), buen [buén] (buon), pues [pués] (beh, bene, dal momento che, pertanto, quindi, visto che), quién [chién] (chi)

Ci sono poi, se pur statisticamente di meno, molte parole piane e tronche, per cui è obbligatorio indicare l'accento grafico e si possono considerare delle eccezioni alle due categorie piane e tronche viste prima (ovvero l'accento bisogna indicarlo altrimenti implicitamente a causa di quelle regole si avrebbe una pronuncia rispettivamente tronca o piana sbagliata). Solo pochi esempi:

piane che terminano in consonante diversa da "n" o "s"
ál-bum [álbum] (album), a-zú-car [athúcar] (zucchero), es-tán-dar [estándar] (standard), lá-piz [lápith] (matita), cár-cel [cárthel] (carcere), ár-bol [árbol] (albero), ú-til [útil] (utile)
tronche che terminano in "n" o "s" o per vocale
mi-llón [míjon] (milione), pa-drón [padrón] (padrone), re-ac-ción [rreakthión] (reazione), a-cor-deón [acordeón] (fisarmonica), a-de-más [además] (inoltre, per di più), a-mén [amén] (amen)


Una eccezione alle presenti regole è quella di alcuni tipi di iati, ovvero gruppi di due vocali di cui una è aperta (a, e, o) e l'altra è chiusa (i, u): questi si accentano sempre sopra la vocale chiusa (ovvero l'accento si segna sempre, anche se secondo le regole di prima si potrebbe omettere):

ma-íz [maíz] (mais), ra-íz [raíth] (radice), pa-ís [país] (paese), dí-a [día] (giorno)

Saturday, November 28, 2009

Dittonghi

Cos'è un dittongo?

Letteralmente dittongo significa "con due suoni". Sia in spagnolo sia in italiano è un gruppo fonetico formato da una semiconsonante (o vocale debole, ovvero senza accento tonico: sono la "i" o la "u" senza accento tonico sia in spagnolo che in italiano) combinata con una vocale nella medesima sillaba in ordine qualsiasi (prima la semiconsonante e poi la vocale o viceversa), che sono unite, cioè sembrano suonare come una vocale unica e difatti sono pronunciate con un'unica emissione di voce.

La vocale porta l’accento della sillaba e si chiama sillabica (es. in italiano pie-de, "i" è la vocale debole e "e" è quella forte, ovvero accentata).

Ovviamente nel dittongo la vocale non può essere la stessa della semiconsonante, ossia non sono dittonghi i gruppi "ii" e "uu" ("ii" in italiano viene considerato uno iato dai grammatici ed è comunque abbastanza raro, come nel passato remoto del verbo "vestire", "io vestii").

Osservate che se la "i" o la "u" seguite/precedute da "a, e, o" sono accentate (basta anche solo l'accento tonico, ovvero quello della pronuncia, non è necessario che debba esserci l'accento grafico, quello obbligatorio nella scrittura) non si tratta di un dittongo ma bensì di uno iato.

Nella divisione in sillabe le due vocali del dittongo devono sempre far parte della medesima sillaba sia in spagnolo che in italiano, mentre gli iati si separano in sillabe differenti. Nel complesso tuttavia le regole di sillabazione dello spagnolo sono diverse da quelle dell'italiano:

dittonghi: ai-re (a-ria), es-pe-cie (spe-cie), hue-vo (uo-vo), au-to (au-to), gra-tui-to (gra-tui-to), cons-ti-tuir (co-sti-tui-re), ciu-dad (cit-tà)

iati: tí-o (zi-o), ma-es-tra (ma-e-stra), po-e-ta (po-e-ta)

Notate che, sia in italiano sia in spagnolo, la pronuncia delle semiconsonanti (dette anche semivocali) "i" e "u" è leggermente diverse da quella delle vocali "i" e "u" e nonostante questo sia in italiano che in spagnolo non si usano segni differenti per indicarli: confrontate la pronuncia della "u" in "uno", "uomo" e della "i" in "inno", "piove".

Per gli informatici come me una espressione regolare che descrive i quattordici possibili dittonghi dello spagnolo è:

(a|e|o)[iu]|i[aeou]|u[aeio]

questa genera e riconosce tutti i seguenti possibili dittonghi dello spagnolo (per semplicità senza le possibili varianti con l'accento grafico grafico su a, e, o):

ai au
ei eu
ia ie io iu
oi ou
ua ue ui uo

Che io sappia non ci sono vere e proprie parole italiane con il dittongo ou (eccetto casi di composizione di parole, ad es. capoufficio), mentre in spagnolo se ne trovano ma sono comunque poche, ad es. bou [bóu] (un tipo di pésca o di barca).

Qui trovate un sillabatore per la lingua spagnola.

Saturday, November 14, 2009

I punti cardinali - Los puntos cardinales

Los puntos cardinales

Sono sia sostantivi che aggettivi.

norte [nórte] = nord


Generalmente, las ciudades del sur de Italia son menos industrializadas que las del norte
(Generalmente, le città del sud Italia sono meno industrializzate di quelle del nord)

El Polo Norte es muy frío
(Al Polo Nord fa molto freddo)

sur [súr] = sud


La estación de autobús está al sur de Madrid
(La stazione degli autobus si trova a sud di Madrid)

este [éste] = est


El sol sale por el este y se pone por el oeste
(Il sole sorge ad oriente e tramonta ad occidente)

oeste [oéste] = ovest


Italia es uno de los países del oeste de Europa
(L'Italia è uno dei paesi dell'Europa occidentale)

I punti intermedi vengono denominati in questo modo:

noreste [noréste] = nord-est
sureste [suréste] = sud-est
suroeste [suroéste] = sud-ovest
noroeste [noroéste] = nord-ovest

Il participio passato - El participio pasado

Con il termine "participio" in grammatica si denota una forma impersonale che i verbi prendono per funzionare da aggettivi o sostantivi, ma senza perdere del tutto la loro natura verbale. Si chiama participio appunto perché si tratta di una forma verbale che "partecipa" in altre categorie grammaticali (aggettivi e sostantivi).

In italiano, ma anche in spagnolo, esistono due forme di participio: il presente (o attivo) che di solito ha la funzione di aggettivo o sostantivo denotante la capacità di realizzare l'azione che esprime il verbo da cui deriva (es. per il verbo cantare ho "cantante" e lo stesso sostantivo esiste anche in spagnolo!) e il participo passato (o passivo) (es. cantato, cantado in spagnolo) che può avere anche una funzione sostantivale/aggettivale (es. poema cantato) ma si usa principalmente nella formazione i tempi composti, come ad es. il passato prossimo (es. "ho cantato una canzone", "he cantado una canción") o la forma passiva (es. "la canción ha sido cantada por mí", "la canzone è stata cantada da me").

Vediamo ora come si forma il participio passato in spagnolo, facendo qualche parallelo con l'italiano come al solito (le cui regole complete sono qui).

Participi passati regolari


Ecco come si tramutano di regola le desinenze del modo infinito per le tre coniugazioni verbali:

hablar - hablado
parlare - parlato

temer - temido
temere - temuto

mentir - mentido
mentire - mentito

E' ancora più facile dell'italiano, dal momento che le desinenze sono solo due (-ado, -ido) invece di tre (-ato, -uto, -ito). Le forme al femminile naturalmente termineranno in -ada (1a coniugazione) e -ida (2a e 3a coniugazione).

Altri esempi:

almorzar [almorthár] (pranzare) - almorzado [almorthádo] (pranzato)
andar [andár] (camminare) - andado [andádo] (camminato, ma traducibile anche come "percorso")
amar [amár] (amare) - amado [amádo] (amato)
beber [bebér] (bere) - bebido [bebído] (bevuto)
caer [caér] (cadere) - caido [caído] (caduto)
cerrar [therrár] (chiudere) - cerrado [therrádo] (chiuso)
comer [comér] (mangiare) - comido [comído] (mangiato)
conocer [conothér] (conoscere) - conocido [conothído] (conosciuto)
conducir [conduthír] (condurre, guidare) - conducido [conduthído] (condotto, guidato)
dar [dár] (dare) - dado [dádo] (dato)
estar [estár] (essere, stare) - estado [estádo] (stato)
jugar [chugár] (giocare) - jugado [chugado] (giocato)
leer [leér] (leggere) - leído [leído] (letto)
oír [oír] (sentire) - oído [oído] sentito
poder [podér] (potere) - podido [podído] (potuto)
ser [sér] (essere) - sido [sído] (stato)
servir [serbír] (servire) - servido [serbído] (servito)
seleccionar [selekthionár] (selezionare, scegliere) - seleccionado [selekthionádo] (selezionato, scelto)
tener [tenér] (avere) - tenido [tenído] (avuto)
tomar [tomár] (prendere) - tomado [tomádo] (preso)
traer [traér] (portare) - traído (portato)

Participi passati irregolari


Purtroppo in spagnolo, come pure accade in italiano soprattutto per la 2a coniugazione, numerosi participi passati sono irregolari. Il presente elenco non è esaustivo, ma elenca i più comuni, suddivisi nelle tre coniugazioni per comodità di ricerca:

1a


despertar [despertár] (svegliare, svegliarsi) - despierto [despiérto] (sveglio)

2a


componer [componér] () - compuesto [compuésto] (composto)
devolver [debolbér] (restituire) - devuelto [debuélto] (restituito)
hacer [athér] (fare) - hecho [écio] (fatto)
poner [ponér] (mettere) - puesto [puésto] (messo)
resolver [rresolbér] (risolvere) - resuelto [rresuélto] (risolto)
romper [rrompér] (rompere) - roto [rróto] (rotto)
satisfacer [satisfathér] (soddisfare) - satisfecho [satisfécio] (soddisfatto)
ver [bér] (vedere) - visto [bísto] (visto)
volver [bolbér] ((ri)tornare) - vuelto [buélto] ((ri)tornato, ma anche resto)

3a


abrir [abrír] (aprire) - abierto [abiérto] (aperto)
cubrir [cubrír] (coprire) - cubierto [cubiérto] (coperto)
decir [dethír] (dire) - dicho [dicio] (detto)
descubrir [descubrír] (scoprire) - descubierto [descrubiérto] (scoperto)
escribir [escribír] (scrivere) - escrito [escríto] (scritto)
imprimir [imprimír] (stampare) - impreso [impréso] (stampato)
ir [ír] (andare) - ido [ído] (andato)
morir [morír] (morire) - muerto [muérto] (morto)
pudrir [pudrír] (marcire, putrefare) - podrido [podrído] (marcio, putrefatto, imputridito)

Purtroppo esistono anche dei verbi che posseggono entrambe le forme, regolare e irregolare. Ad. es. questo accade con il verbo freír, friggere:

he freído la carne
he frito la carne
(ho fritto la carne)

el huevo frito
(l'uovo fritto)

Un altro verbo che presenta una doppia forma è imprimir [imprimír] (stampare). Anche in questo caso entrambe le forme sono valide come verbi (la forma irregolare impreso è la più usata):

He impreso el documento
He imprimido el documento
(Ho stampato il documento)

ma come sostantivo o aggettivo si usa solo la forma irregolare:

el libro impreso
(il libro stampato)

Se ci pensate comunque anche in italiano si hanno due forme a volte (ad es.: succedere - succeduto, successo; perdere - perso, perduto; vedere - visto, veduto) e alcuni participi passati irregolari sono piuttosto difficili da ricordare, forse perché poco comuni (per es. porgere - porto).

Sunday, November 8, 2009

Presente indicativo dei verbi spagnoli regolari in -ar, -er, -ir

In Spagnolo purtroppo molti verbi sono irregolari. Alcuni tra i più usati li vedremo in seguito. Il primo passo comunque è quello d'imparare la coniugazione di quelli che sono regolari, a cominciare dal presente dell'indicativo.

Non tutti i verbi spagnoli che terminano in -ar, -er, -ir in italiano terminano rispettivamente in -are, -ere, -ire, anzi il significato può essere completamente diverso (purtroppo ci sono molti falsi amici tra le due lingue). Ad es. aguantar [aguantár] non significa agguantare o afferrare, che si dice invece agarrar o coger, ma bensì reggere, sostenere, sopportare, contenere (che terminano in -are e -ere). In altri termini, non esiste una corrispondenza precisa tra le due lingue, quindi attenzione! Tuttavia per mettere in confronto le desinenze usate nell'italiano e quelle usate nello spagnolo di seguito ho scelto come esempi tre verbi della prima, seconda e terza coniugazione che all'infinito terminano con desinenza simile sia in spagnolo che in italiano.

Coniugazione del presente indicato del verbo regolare hablar [ablár] (parlare)
Yo hablo [jo áblo] Io parlo
hablas [tú áblas] Tu parli
Él/Ella/Usted habla [él/éja/ustéd ábla] Lui (egli, esso)/Lei (ella, essa) parla
Nosotros hablamos [nosótros ablámos] Noi parliamo
Vosotros habláis [bosótros abláis] Voi parlate
Ellos/Ellas/Ustedes hablan [éjos/éjas/ustédes áblan] Loro (essi, esse) parlano

Usted e Ustedes sono formali e corrispondono rispettivamente nell'italiano moderno al Lei e al Voi. Già che ci sono faccio notare che in italiano il Voi come sinonimo di Lei e il Loro come sinonimo di Voi sono obsoleti. Dal momento che Ustedes si traduce in Voi fate attenzione quindi che quella che è la terza persona plurale in spagnolo diventa la seconda persona plurale dell'italiano e viceversa.

Come in italiano i pronomi personali generalmente si omettono (è questo il vantaggio della coniugazione) tranne se si vuole enfatizzare il soggetto oppure specificare senza ambiguità il genere o il tono formale: in questo caso si dice Él habla, Élla habla, Usted habla invece di dire solo Habla e similmente Ellos hablan, Ellas hablan, Ustedes hablan invece di Hablan.

Da notare che come in italiano le antiche forme essi ed esse, Ellos si usa per un gruppo comprendente soli uomini oppure sia uomini che donne, mentre con Ellas si intende senza dubbio un gruppo composto di sole donne.

Per memorizzare i suffissi della coniugazione del presente indicativo, esercitatevi a coniugare altri verbi regolari in -ar come ad es.: escuchar [escuciár] (ascoltare), viajar [viachár] (viaggiare), esperar [esperár] (aspettare), amar [amár] (amare), llamar [jamár] (chiamare), llevar [jebár] (portare), dejar [dechár] (lasciare, permettere), mirar [mirár] (guardare).

Vediamo adesso la seconda coniugazione regolare, quella dei verbi che terminano in -er. In spagnolo esiste una regola semplice, una volta imparati tutti i suffissi della prima coniugazione per imparare subito anche quelli della seconda, basata sul fatto che i suffissi da aggiungere sono gli stessi della prima coniugazione eccetto che la "a" diventa "e":

Coniugazione del presente indicato del verbo regolare correr [corrér] (correre)
Yo corro [jo córro] Io corro
corres [tú córres] Tu corri
Él/Ella/Usted corre [él/éja/ustéd córre] Lui (egli, esso)/Lei (ella, essa) corre
Nosotros corremos [nosótros corrémos] Noi corriamo
Vosotros corréis [bosótros corréis] Voi correte
Ellos/Ellas/Ustedes corren [éjos/éjas/ustédes córren] Loro (essi, esse) corrono

Altri comuni verbi regolari in -ere: aprender [aprendér] (imparare), beber [bebér] (bere), comer [comér] (mangiare), meter [metér] (mettere), responder [respondér] (rispondere), sorprender [sorprendér] (sorprendere), temer [temér] (temere).

Coniugazione del presente indicato del verbo regolare cubrir [cubrír] (coprire)
Yo cubro [jo cúbro] Io copro
cubres [tú cúbres] Tu copri
Él/Ella/Usted cubre [él/éja/ustéd cúbre] Lui (egli, esso)/Lei (ella, essa) copre
Nosotros cubrimos [nosótros cubrímos] Noi copriamo
Vosotros cubrís [bosótros cubrís] Voi coprite
Ellos/Ellas/Ustedes cubren [éjos/éjas/ustédes cúbren] Loro (essi, esse) coprono

Altri esempi di verbi regolari in -ir: asistir [asistír] (assistere), compartir [compartír] (dividere), consistir [consistír] (consistere), escindir [esthindír] (scindere), insistir [insistír] (insistere), partir [partír] (dividere, partire), recibir [rethibír] (ricevere), subir [subír] (salire), sufrir [sufrír] (soffrire), vivir [bibír] (vivere).

Tuesday, November 3, 2009

Gli articoli in spagnolo

Introduzione

Gli articoli servono per far riferire un nome/aggettivo/pronome/avverbio ad una/alcune particolare/i occorrenza/e o rappresentante/i della classe che esso identifica (determinativo) oppure ad un elemento/i non specificato/i (indeterminativo). In pratica il determinativo si usa se il sostantivo di cui si parla è conosciuto. Se invece è sconosciuto o si intende indicare un elemento di un certo gruppo si usa l'indeterminativo.

L'uso dell'articolo (in)determinativo in spagnolo è simile ma non coincidente con quello che si fa in italiano, in particolare non viene tanto spesso omesso come si fa in inglese. Un esempio in cui in spagnolo non si usa l'articolo mentre in italiano sì è davanti agli aggettivi possessivi, es. Préstame tu libro = Prestami il tuo libro. Qui potete trovare una buona spiegazione di tutti i casi d'uso dell'articolo. Come in italiano gli articoli si coniugano in base al genere e al numero della parola a cui si riferiscono. In spagnolo non esiste l'apostrofo e pertanto gli articoli non si elidono mai.

Determinativo (Artículo definido)


Si riferisce a determinate cose o persone, da cui il nome.

Maschile singolare (El)

El è l'articolo determinativo per tutti i maschili singolari, non importa per come comincia la parola che segue (in italiano invece vige la regola che davanti a z, gn, ps, pn, x, y, s+cons., vocale, h muta si usa "lo", comunque per pn si viola a volte la regola ammettendo come corretto anche "il pneumatico", mentre dovrebbe essere "lo pneumatico"):

el árbol = l'albero
el inglés = l'inglese
el hombre = l'uomo
el perro = il cane
el profesor = il professore
el señor = il signore
el soldado = il soldato
el tío = lo zio

Eccezionalmente "el" si usa anche quando precede una parola femminile iniziante per vocale "a" tonica (ovvero su cui cade l'accento principale della parola) invece del femminile "la", allo scopo di evitare la pronuncia di due suoni "a" tonici consecutivi (in italiano questo si ottiene con l'elisione di "la" in "l'" davanti a vocale, anche atona; in spagnolo non c'è elisione e si è optato per una coniugazione errata!). Ad es. si dice:

el alma = l'anima
el agua = l'acqua
el arma = l'arma
el águila = l'aquila

e non "la alma" o "la águila" . Al plurale tuttavia, grazie alla presenza della "s", il problema non si pone e si mantiene l'articolo di genere femminile:

Las almas = Le anime
Las aguas = Le acque
Las armas = Le armi
Las águilas = Le aquile

e quindi non si dice "Los almas" o "Los águilas". Preciso che se la "a" iniziale della parola femminile non è tonica, si deve usare l'articolo femminile: ad es. si dice "la amiga" e non "el amiga".

Notate infine che, essendo la h muta come in italiano, anche per le parole femminili singolari che iniziano per "ha" (con a tonica) si deve usare l'articolo maschile:

el hacha = l'ascia

Ci sono però delle eccezioni:

la hache = l'acca (la lettera h)

Sempre per evitare suoni cacofonici, se preceduto da "a", l'articolo "el" si contrae: "a el" diventa sempre "al", proprio come "a il" in italiano (in altri termini "a il" non si dice e "a el" non si dice; si dice "al" sia in italiano che in spagnolo):

al hermano = al fratello

Idem per "de el" che non si dice e diventa "del" come in italiano:

del tío = dello zio

Fate attenzione alla differenza tra "el" articolo definito (senza accento) e "él" pronome personale della terza persona maschile (con l'accento)

(él) lee el libro = (lui) legge il libro

Maschile plurale (Los)


los árboles = gli alberi
los ingléses = gl'inglesi
los hombres = gli uomini
los perros = i cani
los profesores = i professori
los señores = i signori
los soldados = i soldati
los tíos = gli zii

Femminile singolare (La)


la fruta = la frutta
la inglésa = la inglese
la mujer = la donna
la perra = la cagna
la profesora = la professoressa
la señora = la signora
la soldadera = la soldatessa
la tía = la zia

Femminile plurale (Las)


las frutas = i frutti
las ingléses = le inglesi
las mujeres = le donne
las computadoras = i calcolatori/computer
las señoras = le signore
las tías = le zie

Neutro (Artículo neutro)


L'articolo determinativo neutro (né maschile, né femminile) "Lo" si usa in spagnolo per parole (solo aggettivi, avverbi e participi, mai sostantivi) con senso neutro, astratto, generale, spesso riferito a concetti o idee, mai per oggetti o persone conosciute o concrete. Tecnicamente i generi sono solo maschile e femminile, non esistono parole neutre in spagnolo come avviene in alcune lingue (ad es. nel tedesco); ci sono solo alcuni casi in cui si usa l'articolo neutro davanti a parole che comunque sono di uno solo dei due generi.

L'articolo neutro non esiste in italiano e talvolta risulta più appropriato tradurlo con la locazione "ciò che è", altre volte con altre locuzioni equivalenti in italiano:

lo útil = l'utile
lo hermoso que es vivir = quanto è bello vivere
lo hermoso de soñar aún despierto = che bello sognare ad occhi aperti

"lo" non è solo un articolo, è anche un pronome come ad es. in:

lo que se llama = il cosiddetto, quello che viene chiamato

Anche gli altri articoli possono essere usati come pronomi:

Fueron los griegos los que primero convirtieron la geometría en una ciencia
Furono i greci (quelli) che per primi fecero della geometria una scienza

Indeterminativo (Artículo indefinido o indeterminado)


Notate che l'articolo indefinito maschile "un" deriva dal troncamento dell'aggettivo numerico "uno", sia in spagnolo che in italiano.

un profesor = un professore
una profesora = una professoressa

Plurale


La forma plurale dell'articolo indeterminativo esiste in spagnolo ma non in italiano. Si traduce in vari modi: dei/delle, degli, alcuni/e, qualche, circa, all'incirca, ma anche più liberamente come nell'ultimo esempio:

hay unos hombres = ci sono degli uomini
allí hay unos libros = lì c'è qualche libro
unas notas para Ana = una canzone per Anna

Monday, November 2, 2009

Manu Chao - Me Gustas Tu

Questa famoso tormentone di Manu Chao del 2001 consente di imparare parecchie parole spagnole e anche qualcosina di francese :-)

Ascoltatelo su YouTube.



¿Qué horas son mi corazón? [Che ore sono, amore?]
Te lo dije bien clarito [Te lo dico ben chiaro]
Permanece a la escucha [Restate in ascolto]
Doce de la noche en la Habana, Cuba [Le dieci di sera all'Avana, a Cuba]
Once de la noche en San Salvador, El Salvador [Le undici di sera a ...]
Once de la noche en Managua, Nicaragua

Me gustan [gustar = piacere,amare] los aviones [avión = aereo], me gustas tu.
Me gusta viajar [viaggiare], me gustas tu.
Me gusta la mañana [mattino/a], me gustas tu.
Me gusta el viento [vento], me gustas tu.
Me gusta soñar [sognare], me gustas tu.
Me gusta la mar [mare], me gustas tu.

(rit.)
Que voy a hacer [Cosa farò]
Je ne sais pas [Io non lo so]
Que voy a hacer
Je ne sais plus [Non lo so più]
Que voy a hacer
Je suis perdu [Mi sono perso]
Que horas son, mi corazón [Che tempi son questi, tesoro]

Me gusta la moto [moto(cicletta)], me gustas tu.
Me gusta correr [correre], me gustas tu.
Me gusta la lluvia [pioggia], me gustas tu.
Me gusta volver [(ri)tornare], me gustas tu.
Me gusta marijuana, me gustas tu.
Me gusta colombiana, me gustas tu.
Me gusta la montaña [montagna], me gustas tu.
Me gusta la noche [notte].

(rit.)

Doce un minuto. [Dodici e un minuto (12:01 pm)]

Me gusta la cena, me gustas tu.
Me gusta la vecina [vicina (di casa)], me gustas tu.
Me gusta su cocina [la sua cucina, quello che cucina], me gustas tu.
Me gusta camelar [sedurre (in questo caso, generalmente anche adulare)], me gustas tu.
Me gusta la guitarra [chitarra], me gustas tu.
Me gusta el regaee [pronunciato reghé in spagnolo significa reggae], me gustas tu.

(rit.)

Me gusta la canela [cannella], me gustas tu.
Me gusta el fuego [fuoco], me gustas tu.
Me gusta menear [muoversi, dimenarsi], me gustas tu.
Me gusta la Coruña, me gustas tu.
Me gusta Malasaña, me gustas tu.
Me gusta la castaña [castagna], me gustas tu.
Me gusta Guatemala, me gustas tu.

(rit.)

Cuatro de la mañana. [Quattro di mattina]

A la bin, a la ban a la bin bon ba
A la bin, a la ban a la bin bon ba
Obladi Obladá Obladidada
A la bin, a la ban a la bin bon ban

Radio reloj. [Radio orologio]
Cinco de la mañana. [Cinque di mattina]

No todo lo que es oro brilla [Non è tutt'oro quello che luccica]
Remedio chino e infalible [Un infallibile rimedio cinese]



"Que voy a hacer" letteralmente sarebbe "Che vado a fare", una forma che con altri verbi si usa sia in italiano che in spagnolo (es. "Yo voy a comer", "Vado a mangiare").

La frase "Qué horas son, mi corazón" è in un certo senso ambigua. La richiesta dell'orario si fa normalmente al singolare (Qué hora es?). La forma plurale si trova tuttavia diffusa nel sudamerica, soprattutto nel linguaggio popolare. La forma plurale invece si usa invece per enfatizzare che è troppo tardi:

¿Qué horas son estas de llegar a casa? (Ti sembra questa l'ora di tornare a casa?)

L'intera frase al plurale potrebbe essere intesa quindi anche col significato di "che tempi che sono (questi)", ma probabilmente Manu Chao l'ha usato piuttosto perché
"son" fa rima con "corazón".

Altra osservazione: clarito è una variante dello spagnolo cubano per claramente (chiaramente). In effetti si tratta di un aggettivo usato come avverbio! Per maggiori informazioni leggete qui.